Violenza domestica: il dramma di chi è maltrattato in casa

Ma i centri antiviolenza sono attivi

COMUNICATO STAMPA



Le mura di casa possono salvare le persone dal contagio del Covid-19, ma al loro interno possono nascere o crescere la violenza fisica, psicologica ed economica. Queste situazioni rischiano di venire amplificate dalla necessaria limitazione ai movimenti, diventando un’emergenza nell’emergenza. Dai primi dati dell’indagine basata su questionari “Mutamenti sociali in Atto-COVID19” del CNR-Irpps, comunicati il 27 marzo, emerge che in Italia circa 2 persone su 10 segnalano che il protrarsi di una convivenza forzata potrebbe generare un aumento della violenza fisica, prevalentemente degli uomini sulle donne. Una persona su dieci segnala anche un problema di violenza psicologica delle donne sugli uomini.
Dando anche seguito all’invito del Ministero dell’Interno a informare e sensibilizzare sul tema, l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna ritiene indispensabile porre l’attenzione sulla violenza domestica in situazioni di convivenza forzata, una violenza che più del solito rischia di restare taciuta. È noto come nei periodi ordinari, durante i fine settimana o le vacanze, si registri un aumento degli episodi di violenza: in modo particolare, quindi, quando la vita in comune diventa più intensa. Lo stesso rischia di avvenire ora.
La vita sociale, l’attività lavorativa e la scuola in situazioni di violenza domestica, normalmente, sono luoghi sicuri dove poter chiedere aiuto portando i propri segnali di violenza subita. Oggi, però, la forte riduzione dei contatti sociali e di compresenza obbligata può compromettere questa possibilità per le vittime. In considerazione di tale circostanza, da più parti sono state sollecitate misure idonee a supportare in particolare donne e minori.

La Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Psicologi dell’Emila-Romagna rilascia la seguente nota ufficiale: “È fondamentale, per noi psicologhe e psicologi, professioniste e professionisti della salute, rassicurare le persone, comunicare loro che la rete antiviolenza è presente e attiva nella nostra regione anche in questo periodo e che sono garantite consulenza, sostegno psicologico e protezione.
Riteniamo inoltre indispensabile sottolineare l’importanza che chiunque assista o venga a conoscenza di situazioni di violenza contatti le forze dell’ordine. Ognuno di noi può aiutare una persona vittima di violenza domestica e di violenza assistita salvaguardandone la salute psicofisica.
Di seguito rendiamo noti a colleghe e colleghi, a tutte le persone, i riferimenti presenti sul nostro territorio regionale, attualmente funzionanti per richiedere aiuto”.


“Le donne non devono sentirsi sole, devono sapere che c’è sempre qualcuno a cui chiedere aiuto rivolgendosi telefonicamente al 1522 o scaricando l’app della Polizia di Stato “YOU POL”, scaricabile su tutti gli smartphone e tablet per i sistemi operativi IOS e Android. Grazie a quest’ultima è possibile inviare immagini o segnalazioni scritte direttamente alla sala operativa della Questura o chattare direttamente con un’operatrice attiva 24 ore su 24. È anche possibile fare segnalazioni in forma anonima.” Indicazione della Regione-Emilia Romagna



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