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Inviata il |
: | 08-03-2020 20:15:27 |
Oggetto |
: | Newsletter n. 10/20 - Aggiornamenti preliminari - Coronavirus, DPCM ed estensione "aree rosse"
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Cara collega, caro collega,
il nuovo Dpcm del 8 marzo 2020 estende le “zona rossa” anche a province del nostro territorio come Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini. In attesa di ulteriori chiarificazioni regionali e locali abbiamo preparato alcune prime indicazioni che possono esserti utili nello svolgimento delle tue attività lavorative e di tirocinio, oltre ad alcune precisazioni su richieste che ci sono pervenute.
Ti ricordiamo, come da precedente newsletter, di informarti solo da fonti ufficiali e di valutare, caso per caso, ogni decisione e azione nel rispetto delle indicazioni nazionali, sanitarie per contribuire a ridurre la trasmissione del virus. Inoltre, essendo il contesto legislativo molto dinamico per ricevere comunicazioni più tempestive ricorda di controllare spesso la nostra sezione FAQ dedicata e la nostra pagina facebook.
Cosa prevede il Dpcm 8 marzo 2020 per noi psicologi? Di seguito vengono individuate e chiarite alcune delle “Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia” . Vi invitiamo comunque a leggere per esteso tutto il Dpcm.
- “Evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute."
- "Sono sospesi [...] i corsi professionali e le attività formative [...] ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza [...] sono esclusi dalla sospensione [...] le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie."
Dal Dpcm non emerge quindi il divieto di continuare la professione, fatto salve la presenza di specifiche situazioni di rischio personali, che coinvolgono te, i tuoi pazienti, clienti o collaboratori o derivanti da specifiche indicazioni del tuo datore di lavoro, struttura o cooperativa di riferimento. Per giustificare, in caso di controllo, le comprovate esigenze lavorative, ti suggeriamo di portare con te il tesserino dell’Ordine o il badge della struttura, ente o cooperativa dove lavori e un documento valido di riconoscimento. Allo stesso modo, il paziente che si sta recando presso di voi può dichiarare che si sta recando da un professionista sanitario per prestazione professionale.
Ricordiamo di seguito alcune indicazioni, situazioni in cui potrebbero trovarsi alcuni nostri clienti, pazienti o collaboratori, fondamentali per contenere e ridurre la diffusione del virus.
- [...] è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione fuori dai casi di stretta necessità e di [...] mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro;
- Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio [...] contattando il proprio medico curante.
Laddove possibile, per non interrompere le prestazioni lavorative e sanitarie, ti suggeriamo quindi di valutare altre forme di lavoro a distanza, come ad esempio smart working, colloqui on-line o telefonici. Qui troverai le indicazioni del CNOP per i colloqui a distanza.
Laddove non è possibile nè sospendere il lavoro nè valutare altre opzioni puoi seguire le indicazioni ufficiali per contenere e ridurre il contagio e non esporre te stessa/o e le persone che segui ad un concreto rischio.
Vorrei attivarmi per l’emergenza Ci giungono da diversi colleghi, richieste e disponibilità per contribuire a rispondere alle richieste dei cittadini. Se da un lato accogliamo la spinta di altruismo e generosità che emerge in questi giorni, come Ordine degli Psicologi non possiamo non sottolineare i rischi e le responsabilità connesse ad iniziative non coordinate e non appropriate rispetto le specificità di questa emergenza.
Riteniamo importante quindi continuare a lavorare nel favorire interventi coordinati con le diverse realtà e istituzioni del territorio. Come professionisti sappiamo infatti che ogni intervento deve essere supportato da adeguata e specifica preparazione.
Ciò vale sia per i singoli professionisti che per una istituzione come la nostra. Pertanto non attiveremo nè un numero verde regionale nè una squadra di psicologi dell’emergenza dell’Ordine. Tale decisione deriva dalla intenzione di tutelare il più possibile la salute dei cittadini e di non esporre colleghi non formati a rischi professionali e personali evitabili prediligendo invece il raccordo istituzionale e professionale.
Le associazioni specializzate in psicologia dell’emergenza come SIPEM (http://www.sipem-er.it/ emergenza@sipem-er.it) e Psicologi per i popoli (http://www.psicopopoli-er.it/) si sono rese disponibili per supportare i colleghi nel gestire questa emergenza.
Ci teniamo infine a ringraziare tutti i colleghi che nel Servizio Pubblico e nei diversi contesti di lavoro e di volontariato stanno attivamente collaborando a gestire questa emergenza. Come Ordine degli Psicologi continueremo a lavorare - direttamente, attraverso il nostro impegno all’interno del Comitato Unitario delle Professioni dell’Emilia Romagna ed in rete con il CNOP e con ENPAP - perché questo impegno si traduca in una presenza strutturale e costante nei diversi contesti istituzionali. Riteniamo infatti che il volontariato professionale e il tirocinio debbano rappresentare un valore aggiunto e non l’unica possibile soluzione attivabile per garantire la continuità dei servizi psicologi soprattutto durante le emergenze.
Buon inizio settimana, Gabriele Raimondi
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