Gioco d’azzardo patologico

Si parla di patologia connessa al gioco quando il gioco da semplice divertimento diventa una vera e propria malattia.
Il problema nasce quando la gratificazione ricavata dal gioco arriva a scatenare il drug craving, un impulso irresistibile e irrinunciabile che induce chi lo vive ad indirizzare le energie, l'attenzione e i pensieri quasi esclusivamente a questa attività.

Il gioco d'azzardo arriva a rappresentare un mondo altro e parallelo, diventa un modo per riempire un vuoto, momenti di noia, di mancanza di senso, di depressione, di insoddisfazione. Spesso infatti si gioca per alleviare stati di malessere psicologico, preesistenti alla nascita del disturbo, derivanti da problematiche personali o relazionali.

Oggi chiunque sia in possesso di un collegamento a internet e di una carta di credito può, potenzialmente, diventare un giocatore dipendente. Il gioco on-line è estremamente pericoloso da questo punto di vista perché, nel possibile isolamento della propria casa, il giocatore ha l’opportunità continua di accedere al gioco, che diventa in questo modo un rituale solitario e compulsivo.

Diverse ricerche mostrano come vi sia un'alta correlazione tra gioco d'azzardo e uso di sostanze stupefacenti, così come diversi studi sottolineano la correlazione con tratti di personalità depressiva, disturbo narcisistico, borderline e antisociale, così come avviene tra i dipendenti da sostanze.

I costi del gioco d'azzardo possono essere ascritti in più aree, tra le quali quella delle relazioni sociali e familiari (crisi economiche, separazioni, divorzi, problemi di co-dipendenza, problemi con i figli), quella dello sconfinamento nell'illegalità e nell'usura ed infine quella dei costi sociali e sanitari.

Per quanto riguarda i costi sanitari il giocatore patologico attraversa frequentemente periodi di profonda depressione, nervosismo, impulsi suicidari, ecc.